Un futuro necessario. La cultura in viaggio con l'AI tra tradizione e innovazione digitale

Il convegno

La Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Clust-Er Create, Innovate e Build, con il supporto di Art-Er, Cineca e Fondazione Bruno Kessler e Sineglossa, ha organizzato il convegno nell'ambito di Intelligenza artificiale, cultura e creatività, una ricca giornata di conferenze, workshop, visite e installazioni, attorno al tema dell’Intelligenza artificiale, delle sue applicazioni e dei suoi impatti sul mondo della cultura e della conoscenza. Al centro della conferenza i 76 progetti di Digital Humanities e Digital Heritage finanziati dalla Regione con il bando Digitalizzazione del patrimonio culturale in tutte le province dell’Emilia-Romagna, con 15 milioni di euro di risorse del Programma regionale Fesr 2021-2027.  

L’appuntamento è stata occasione di incontro per oltre 150 stakeholder, esperti e professionisti del settore, che hanno lavorato in gruppi tematici per confrontarsi sulle nuove frontiere e possibilità aperte dalle nuove tecnologie per la fruizione, l'accessibilità e la conservazione del patrimonio culturale. Al termine, i tavoli di lavoro hanno presentato le loro conclusioni, fornendo spunti utili a indirizzare le future politiche della Regione in questi ambiti.

Sketch notes sugli interventi

I gruppi di lavoro

A dare il via alle attività gli interventi di importanti studiosi della materia, che hanno approfondito e dettagliato i temi al centro della discussione.  
Roberto Balzani, Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Bologna, ha analizzato il rapporto tra il digitale e il nostro passato, con un focus sui processi di conservazione e percezione della nostra memoria. Martina Bagnoli, storica dell’arte e professionista museale, Presidente della Fondazione Europeana, ha invece riflettuto sull’eredità dell’Intelligenza artificiale sulle nostre società, proponendo un approccio pragmatico nell’utilizzo e nella gestione pubblica per evitare rischi e discriminazioni. Cosimo Accoto, filosofo tech, ricercatore al Mit di Boston, Professore aggiunto all'Università di Modena e Reggio Emilia, ha delineato il nostro orizzonte tecnologico che vede il passaggio da una società dell’archivio a una società dell’oracolo, con una nuova dimensione predittiva che diventa centrale anche nella conservazione del patrimonio culturale. 

Tre gli ambiti tematici affrontati dai tavoli. Il tavolo su interoperabilità, AI e tecnologie abilitanti, moderato dal Clust-Er Innovate, ha evidenziato come sfida principale l’alfabetizzazione digitale, che si fonda sulla capacità delle istituzioni di creare competenze e di connetterle con il mondo imprenditoriale ed economico. Tema centrale del gruppo moderato dal Clust-Er Create è stato il patrimonio culturale nella transizione digitale: le conclusioni si sono concentrate sulla necessità di una formazione interdisciplinare, sulla gestione dell'obsolescenza delle tecnologie, sulla sostenibilità degli investimenti e sulla semplificazione delle normative. Il tavolo su gestione, valorizzazione e riuso del patrimonio culturale, moderato dal Clust-Er Build, ha fatto emergere l’importanza della comunicazione e della formazione: la comunicazione è cruciale per creare un linguaggio comune e competenze trasversali; la formazione è altrettanto importante nella fruizione dei beni culturali. 

Sketch notes sulle conclusioni dei tre gruppi

Materiali presentati

Interventi dei relatori sui progetti di Digital Humanities

Restituzione dei gruppi tematici


Per saperne di più