Transizione industriale, digitale ed ecologica: 10 milioni di euro per rafforzare le competenze degli addetti delle attività economiche
Una nuova opportunità, rivolta a chi svolga una attività economica in Emilia-Romagna, per rafforzare le competenze dei propri addetti così da affrontare al meglio la transizione industriale, digitale ed ecologica innovando, al contempo, i metodi di produzione e di organizzazione, i materiali e i processi produttivi.
Una possibilità per sviluppare nuove abilità manageriali ma soprattutto attrarre e trattenere talenti e, in generale, rafforzare il proprio capitale umano. Questo anche con il coinvolgimento delle Università, dei laboratori accreditati della Rete Alta Tecnologia, degli enti e degli organismi di ricerca, dei centri per l’innovazione, dei Tecnopoli, delle associazioni Clust-ER regionali, della Bologna Business School e degli Its.
La Regione Emilia-Romagna, nel corso dell’ultima seduta di Giunta regionale ha approvato il bando Rafforzamento delle competenze per la transizione industriale, digitale e green lungo la direttrice della S3 e stanziato a sostegno della misura un contributo di 10 milioni di euro di risorse europee del Pr Fesr 2021-2027, nell’ambito della Strategia di specializzazione intelligente S3.
Il bando prevede che i progetti debbano avere particolare attenzione alla parità di genere, alle nuove competenze Stem e a quelle in grado di operare per il raggiungimento degli obiettivi propri della nuova Agenda Onu 2030. Previste inoltre premialità legate alla collocazione del personale in aree montane, interne, alluvionate e in caso di possesso di rating di legalità.
Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione tramite applicativo Sfinge2020 dalle ore 10 del 10 aprile alle ore 13 del 7 maggio 2024.
“La misura punta a selezionare proposte di investimenti di rilevanza occupazionale strategica, in coerenza con quanto definito nella Smart specialisation strategy - afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla -. Una scommessa decisiva, nella cornice del Patto per il Lavoro e per il Clima, per garantire la crescita complessiva del nostro sistema puntando decisamente sui talenti e sull’alta specializzazione delle competenze, elementi fondamentali per costruire una crescita socioeconomica solida e sostenibile”.
Il bando
L’investimento minimo previsto dal bando dovrà essere di 30 mila euro: i progetti dovranno illustrare un piano triennale di strategia aziendale finalizzata a perseguire uno o più obiettivi indicati.
L’intensità dell’aiuto sarà nella misura massima del 75% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a 50mila euro.
A tale percentuale potrà essere aggiunto un ulteriore 10%, nel caso in cui si inseriscano nuovi talenti in organico e un ulteriore 5% qualora si possieda una delle diverse premialità previste dal programma Fesr (zone alluvionate, aree interne, aree montane, rating di legalità e le aree ricomprese dall'Ue nella carta nazionale degli aiuti di stato a finalità regionale).
Possono presentare domanda di contributo le Pmi e i soggetti iscritti al Rea (Repertorio economico amministrativo) negli elenchi delle Camere di commercio delle province dell’Emilia-Romagna.