Sviluppo industrie culturali e creative, l’Emilia-Romagna fra i vincitori del bando europeo da oltre 150 milioni
Insieme con un consorzio internazionale, la Regione rappresentata da Art-er, con Cnr, Università di Bologna e molti partner pubblici e privati, vince un bando europeo che permetterà nuovi investimenti nel settore delle arti, della cultura e dell’economia creativa, con particolare attenzione agli aspetti del green e della sostenibilità, della digitalizzazione e dell’inclusione sociale. Il sostegno - di oltre 150 milioni di euro in sette anni - consentirà a Bologna, insieme ad Amsterdam, Barcellona, Helsinki, Kosice e Vienna, di concentrarsi sui processi di digitalizzazione e collaborazione, promozione dei talenti e loro formazione, startup e pmi, internazionalizzazione e attrazione di investimenti dell'intero sistema delle industrie culturali e creative.
A vincere il bando dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) per la creazione della nuova Comunità della conoscenza e dell’innovazione per le industrie culturali e creative (KIC ICC), prevista con la nuova strategia 2021-2027 dell’Eit, è stato il consorzio Ice (Innovation by Creative Economy), a guida tedesca, composto da 50 partner di 20 Paesi europei, che ha ottenuto la migliore valutazione.
“È davvero un nuovo, grande risultato di squadra - commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme a Paola Salomoni, assessore alla Scuola, università, ricerca, agenda digitale e Mauro Felicori, assessore alla Cultura e paesaggio - che permetterà ai nostri operatori culturali e creativi di accedere a grandi opportunità di finanziamento e supporto. Al tempo stesso, l’Emilia-Romagna può aspirare a diventare sempre più punto di riferimento, a livello nazionale ed europeo, per quanto riguarda le politiche a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo delle filiere legate all’arte e alla cultura”.
I prossimi passi
La partnership Ice agirà attraverso 6 nodi, denominati Co-location centres, collocati ad Amsterdam, Barcellona, Bologna, Helsinki, Kosice e Vienna. A loro spetterà il compito di incanalare esigenze e aspettative dei sistemi locali e regionali, fornendo servizi adatti a ciascuna realtà e ai gruppi di stakeholder come, ad esempio, studenti, startup, investitori, istituzioni.
Il nodo bolognese vedrà come partner ospitante Art-er e si collocherà fisicamente presso il Tecnopolo, in coerenza con la vocazione internazionale dell’area e in stretta connessione con l’ecosistema dell’innovazione regionale. Il Tecnopolo di Bologna si inserisce in modo strategico nell'ecosistema di ricerca, innovazione e formazione che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere con il contributo dei Fondi europei la Rete dei Tecnopoli, dieci infrastrutture con venti sedi collocate al centro delle filiere più importanti.
In particolare, Bologna opererà come punto di accesso all’offerta complessiva di servizi e opportunità della Comunità della conoscenza e dell’innovazione e si rivolgerà come area principale di intervento alla zona del Mediterraneo. Sosterrà i processi di innovazione, digitalizzazione e collaborazione dell’intero sistema delle Icc, attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e opportunità per il patrimonio culturale, le arti dello spettacolo e i settori creativi. Tra i focus principali di intervento, i Big Data e l’intelligenza artificiale, il sostegno ai talenti e la loro formazione, la creazione e l’accelerazione delle imprese (startup e Pmi) l’internazionalizzazione e l’attrazione di investimenti.