Sostegno all'innovazione delle imprese con 20 milioni di euro
Nuova opportunità che finanzia gli investimenti delle imprese emiliano-romagnole, del settore manifatturiero e dei servizi alla produzione, che puntano a migliorare le tecnologie e i sistemi per innovazioni di processo, di prodotto, di servizio. Il contributo è stato stanziato dalla Regione che, con risorse del nuovo Programma regionale Fesr 2021-2027, ha approvato il bando per il sostegno degli investimenti produttivi finalizzati all’innovazione delle pmi.
“Con questa misura - spiega l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla - da un lato si intendono sostenere investimenti produttivi da parte delle Pmi, per renderle più competitive e per consolidare il loro posizionamento all’interno delle filiere di loro appartenenza e favorire la penetrazione in nuovi mercati. Dall’altro, vogliamo finanziare progetti idonei a contenere gli effetti negativi delle attività produttive sull’ambiente, con particolare riferimento alla lotta ai cambiamenti climatici”.
Il bando
Il contributo previsto nel bando sarà a fondo perduto, nella misura massima totale del 40% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a 150mila euro. Gli interventi, con un investimento minimo di 50 mila euro, dovranno essere avviati a partire dal 1° gennaio 2023 e conclusi entro il 31 marzo 2024. L’impresa deve avere sede in Emilia-Romagna.
Le domande di contributo dovranno essere presentate alla Regione dalle 10 del 7 febbraio 2023 alle 13 del 1° marzo 2023: le richieste dovranno essere compilate, validate e inviate alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web Sfinge 2020.
Le risorse, a fondo perduto, serviranno alle imprese per rendere più produttivi e sostenibili i processi aziendali interni. Ma anche per favorire la crescita e il consolidamento dell’impresa all’interno delle filiere di appartenenza, così come il posizionamento in mercati e filiere produttive diverse. Saranno premiati i progetti che abbiano una ricaduta positiva sull’occupazione a tempo indeterminato e stabile o quelli che prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti. Ma anche le imprese con una rilevante presenza femminile e giovanile, nonché quelle che operano nelle aree montane o interne dell’Emilia-Romagna.