Data Valley, inaugurato a Bologna il Data centre del Centro meteo europeo

Nel Tecnopolo di Bologna all’ex Manifattura Tabacchi il sistema di supercomputer per previsioni ancor più precise e ravvicinate

È stato inaugurato il 14 settembre 2021 il nuovo Data centre del Centro Meteo Europeo Ecmwf, all’interno del Tecnopolo bolognese nell’ex Manifattura Tabacchi. La nuova struttura ospita il sistema di supercomputer Atos che entrerà in funzione a metà del 2022, consentendo a Ecmwf di continuare il cammino verso i propri obiettivi strategici, come migliorare significativamente le previsioni delle temperature e dei venti e rendere le previsioni a lungo termine giornaliere, anziché bisettimanali. Un passo avanti fondamentale anche dal punto di vista della prevenzione di fronte a eventi meteo estremi.

Il cuore tecnologico del Centro Meteo Europeo è solo la prima delle infrastrutture che troveranno sede nell’area del Tecnopolo di Bologna. Qui verrà installato anche il supercomputer europeo Leonardo e sta nascendo una vera e propria cittadella della scienza destinata a riunire le più importanti istituzioni scientifiche e della ricerca italiani. Un hub europeo dei Big data e del digitale che concentrerà nell’Emilia-Romagna Data Valley oltre l’80% della capacità di supercalcolo nazionale e il 20% di quella europea, con applicazioni pratiche in tutti i settori: transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici, transizione digitale, sanità, tempi delle città e logistica, imprese e processi produttivi sostenibili, agricoltura.

Centro meteo, i prossimi passi

I nuovi computer ad alte prestazioni sono ora sottoposti a una serie di test operativi e di affidabilità. Il sistema funziona attualmente in parallelo con l'attuale Cray Hpcf e così sarà fino all’inizio di maggio 2022, quando il supercomputer di Bologna assumerà in toto la fornitura del servizio per quattro anni, supportando sia le attività operative che quelle di ricerca. Anche il sistema di gestione dei dati (Dhs), si sposterà entro l'inizio del 2022 da Reading a Bologna, con tutti gli aspetti della migrazione che dovrebbero essere completati.

 A regime saranno venticinque i membri del personale Ecmwf che lavoreranno nel nuovo Data centre: ingegneri elettrici e meccanici per supportare l'infrastruttura, personale operativo 24 ore su 24 per monitorare le prestazioni dell'edificio, sistemi, applicazioni e servizi e analisti hardware e software non solo per i supercomputer ma per tutti i sistemi di supporto e quello di trattamento dei dati. La metà di essi è già operativa a Bologna, affiancata da esperti dei fornitori delle apparecchiature informatiche.

La decisione di sviluppare un nuovo Data centre ha fatto seguito al riconoscimento da parte del Consiglio Ecmwf che l'attuale struttura di calcolo ad alte prestazioni Hpcf a Reading, nel Regno Unito, non poteva ospitare la prossima generazione di supercomputer. Nel giugno 2017, a seguito di una gara internazionale, i rappresentanti di tutti gli Stati membri hanno approvato la proposta del Governo italiano e della Regione Emilia-Romagna di ospitare il nuovo Data centre a Bologna.

I lavori di costruzione sono iniziati a dicembre 2018. Gli ultimi due anni e mezzo hanno visto notevoli progressi per completare i lavori di costruzione e la procedura di gara per il nuovo supercomputer, in tempi difficili, tra cui la pandemia globale di Covid-19.

Emilia-Romagna Data Valley

Il Tecnopolo di Bologna si inserisce in un ecosistema regionale dell'innovazione che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere con il contributo dei Fondi europei in questi anni 10 Tecnopoli della ricerca, con venti sedi collocate al centro delle filiere più importanti, e sostenere oltre 80 laboratori di ricerca accreditati. Oltre a finanziare 300 dottorati e borse di ricerca, insieme a centinaia di progetti di innovazione delle imprese, nuove aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle startup.  Sostegno regionale che ha portato alla nascita anche di nove Associazioni Clust-ER che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, e che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali. 

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