Con il Laboratorio aperto l’innovazione si fa impresa
Un viaggio virtuale alla scoperta delle Sale storiche del Palazzo comunale e della sala della Macchina cronometrica del 1867, l’orologio che segna il tempo su Piazza Grande. È l’omaggio a Modena presentato il 20 marzo 2019 in occasione dell’evento di avvio dell’attività del Laboratorio Aperto della città. Uno spazio dedicato alle azioni di sperimentazione e innovazione tecnologica nei settori di cultura, spettacolo e creatività, realizzato nell’ex centrale Aem del comparto Amcm con un intervento di riqualificazione per il quale il Comune ha ricevuto un cofinanziamento di circa tre milioni di euro dal Por Fesr 2014-2020 nell’ambito delle azioni per città attrattive e partecipate. Si tratta di uno dei dieci Laboratori aperti che stanno nascendo in Emilia-Romagna per la crescita digitale delle comunità urbane.
Le attività in cantiere
Le immagini del Palazzo municipale rappresentano il prototipo di un prodotto per la fruizione del patrimonio culturale che rientra tra le iniziative che potranno essere sviluppate dal Laboratorio aperto di Modena, tra i cui obiettivi c’è proprio la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino insieme alla crescita di un ecosistema innovativo di imprese creative del territorio. In questa chiave la struttura deve facilitare l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni tecnologiche, oltre a offrire al pubblico, con un’apertura quotidiana sette giorni su sette, opportunità di informazione, educazione e intrattenimento su questi temi. Il Laboratorio Aperto, infatti, è accessibile dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, alla domenica dalle 9.30 alle 13.30. Previste anche aperture serali per iniziative ed eventi. A gestire la struttura è un raggruppamento di imprese guidato dalla Fondazione Giacomo Brodolini. Numerosi i prodotti innovativi in fase di sviluppo: le soluzioni di realtà aumentata per una migliore fruizione di beni culturali (tra le ipotesi anche un’area infopoint nel centro cittadino e applicazioni per dispositivi mobili), la progettazione di una scenografia interamente virtuale (con applicazioni innovative per i teatri e videomapping per spettacoli). In cantiere anche analisi di fattibilità per progetti di promozione dei beni culturali e per la valutazione del gradimento del fabbisogno culturale; soluzioni di tutela, sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale; la progettazione di un laboratorio di sound design. E in maggio il Laboratorio ospiterà la sezione del Motor Valley Festa dedicata all’innovazione.
La realtà virtuale del Lab Space
Tra le attività che propone il Laboratorio c’è anche lo spazio tecnologico del Lab Space, dove è possibile sperimentare esperienze immersive di realtà virtuale applicata ai più diversi settori, dall’industria all’edutainment, dal turismo all’architettura fino allo spettacolo. Il Lab Space è aperto al pubblico e utilizzabile dagli operatori culturali, scolastici, universitari, associativi. Grazie alle visite esperienziali e all’apprendimento digitale e tramite corsi di formazione e workshop per prototipazione e progettazione, il Lab Space renderà fruibili le tecnologie per l’intrattenimento e l’industria, consentendo l’incremento di moderne competenze e la creazione di nuove professionalità, sempre più richieste dal mercato.
Per ulteriori informazioni è online il sito del Laboratorio aperto di Modena