Laboratori aperti, a Ravenna il via alle attività
Parte dal Museo della città e del territorio di Classe l’attività del Laboratorio aperto di Ravenna, che ha invitato i cittadini ad un incontro pubblico martedì 28 maggio 2019 per illustrare cosa accadrà nelle sale del Museo Classis Ravenna, una delle due sedi del Laboratorio aperto insieme al MAR, Museo D’arte della città. Durante la giornata, a cui hanno partecipato le autorità locali e regionali, si sono svolte conversazioni sul racconto dell’identità per costruire il futuro e sulla cultura dei prossimi anni, dal consumo alla produzione culturale nel XXI secolo.
Quello di Ravenna è uno dei dieci Laboratori aperti che stanno nascendo nelle città capoluogo dell’Emilia-Romagna grazie ai Fondi europei – Por Fesr 2014-2020 per diffondere la cultura del digitale e rivitalizzare i centri urbani. Ogni Laboratorio segue un filo conduttore legato alla vocazione della città in cui si trova. A Ravenna le attività riguarderanno la fruizione turistica dei beni culturali e del territorio. Ad essere coinvolti saranno i cittadini, che potranno cogliere l’opportunità di aumentare le loro competenze digitali, e tutti coloro che sono interessati a co-progettare soluzioni innovative nell’ambito del tema del Laboratorio: studenti, startup, imprese, associazioni. L’obiettivo è creare un ambiente dinamico e creativo, capace di intercettare i bisogni del territorio e tradurli in soluzioni innovative ed efficaci, come ad esempio le applicazioni web e mobile dedicate all’offerta turistica. Per il Laboratorio aperto di Ravenna sono stati stanziati dalla Regione quasi 3 milioni di euro di Fondi europei – Por Fesr 2014-2020.
La Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna
Dopo le inaugurazioni dei Laboratori aperti di Modena, Reggio Emilia, Cesena, Ferrara, Forlì e Ravenna, sono in programma in autunno le aperture a Bologna e Piacenza, seguite da Parma e Rimini, dove sono già in corso attività preparatorie. La Regione Emilia-Romagna ha destinato circa 30 milioni di euro di Fondi europei - Por Fesr 2014-2020 alla riqualificazione dei luoghi di valore storico e culturale in cui stanno prendendo vita i Laboratori aperti e all’avvio delle attività. Nati grazie a percorsi partecipati di co-progettazione aperto ai cittadini, questi luoghi non sono isolati, ma parte di una rete regionale in cui potranno nascere innovazioni e nuovi servizi grazie alle competenze sviluppate in ciascun Laboratorio.