Specializzazione intelligente, approvata la strategia regionale di ricerca e innovazione
I programmi di ricerca e innovazione saranno sempre più destinati a consolidare i settori portanti dell’economia regionale e a costruire nuovi ambiti di sviluppo.
Sono queste le priorità indicate dal documento Strategia Regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, approvato nei giorni scorsi dall'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
“L’approvazione di questo documento strategico, con i suoi allegati – ha detto Luciano Vecchi, assessore regionale alle Attività produttive presentando il documento all’Assemblea legislativa – è una delle condizioni richieste dalla Commissione europea per l’avvio dei nuovi programmi regionali. Per il prossimo periodo di programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020, che ci si sta predisponendo ad avviare, la Commissione europea ha infatti voluto richiedere alle Regioni e agli Stati membri di garantire una maggiore efficacia e un maggiore orientamento al risultato degli interventi, in particolare quelli rivolti alla ricerca e all’innovazione”.
La Strategia Regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, costruita sulla base delle linee guida europee, fissa in particolare due priorità: da un lato consolidare e rafforzare ancora di più i “pilastri” del sistema economico regionale, dal punto di vista produttivo e tecnologico; dall’altro, scoprire e valorizzare nuovi potenziali e non ancora sfruttati settori intorno a tematiche di grande rilevanza sociale.
La nuova strategia regionale punta così a rendere ancora più forte la destinazione industriale dell’attività di ricerca della Rete Alta tecnologia realizzata nel corso del precedente programma operativo 2007-2013. Seguendo le priorità della Strategia, i programmi di ricerca dovranno così essere orientati in primo luogo ai settori portanti dell’economia regionale, quegli ambiti cioè in cui all’Emilia-Romagna viene riconosciuta una posizione di eccellenza a livello nazionale e in larga misura internazionale (meccatronica e motoristica, agroalimentare, costruzioni). Si tratta di tre comparti che, in Emilia-Romagna, occupano circa un milione di persone, sono diffusi su tutto il territorio regionale e rappresentano la base della capacità regionale di esportazione (oltre l’80%).
Allo stesso tempo, però, la Strategia per i prossimi anni individua due importanti ambiti dove il sistema regionale potrà avere opportunità di espandersi: si tratta, in particolare delle industrie legate alla salute e al benessere, che possono crescere anche intorno ad un sistema sanitario ed assistenziale di grande qualità e delle attività culturali e creative, dove si possono generare opportunità importanti in particolare per i giovani in grado di esprimere contenuti e di utilizzare le tecnologie digitali, anche a servizio delle attività tradizionali, come il turismo e il sistema moda.
Le parole chiave del nuovo percorso diventano così diversificazione, estensione delle filiere, risposta a nuovi bisogni, incorporazione di nuove tecnologie.