Ricercatori, 490 assunzioni nell’ambito di 40 progetti finanziati
Al via l’assunzione in Emilia-Romagna dei primi 490 ricercatori. È quanto previsto dai 40 progetti finanziati dalla Regione con 35 milioni di euro. Si tratta del primo bando - di cui è stata pubblicata la graduatoria e al quale seguirà la pubblicazione dei risultati di un altro bando, riservato alle imprese, che porterà ad una analoga quota di ricercatori da assumere – relativo ai “Progetti strategici di ricerca industriale” realizzato con le risorse europee del Por Fesr 2014-2020.
L’iniziativa ha riguardato progetti di ricerca industriale strategica realizzati dai laboratori della Rete regionale alta tecnologia con il coinvolgimento delle imprese.
«L’esito del bando – ha sottolineata l’assessora regionale alle Attività produttive Palma Costi - mette in evidenza che in Emilia-Romagna c’è un tessuto economico capace di cogliere in modo proattivo le opportunità fornite dai fondi per la ricerca industriale. Per la prima volta, nel bando laboratori, vengono coinvolte, senza finanziamento, anche almeno due imprese per progetto. Questo bando, uno dei primi portato a conclusione con i fondi europei della nuova programmazione, dimostra la capacità del sistema regionale di saper rispondere alle sfide dell’innovazione in grado di generare nuova occupazione. Altamente qualificata».
Sistema agroalimentare, meccatronica e motoristica, industrie della salute e del benessere: sono questi gli ambiti che hanno registrato le performance migliori nella graduatoria generale. I settori d’intervento riguardano: il sistema agroalimentare, il sistema dell’edilizia e delle costruzioni, la meccatronica e la motoristica, le industrie della salute e del benessere e le industrie culturali e creative. Per ciascuno di questi ambiti sono stati finanziati i primi 4 progetti in graduatoria. A seguire, finanziati i migliori in ordine di graduatoria generale.
Per ogni progetto vi sono fino a 5 partner e complessivamente tutto il sistema regionale della ricerca viene coinvolto, insieme ai centri per l’innovazione ed altri partner col ruolo di stakeholder, come alcune strutture sanitarie.