Laboratori aperti, al via in 10 città
Laboratori aperti per rendere i centri storici più attrattivi, anche attraverso il recupero di ex chiese, chiostri, immobili dismessi o spazi entrati ormai nell’archeologia industriale. Nasceranno in dieci città dell’Emilia-Romagna grazie a interventi finanziati dalla Regione con 16,6 milioni di euro del Por Fesr 2014-2020.
Il via libera agli interventi – destinati ai capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli e a Cesena - è arrivato dalla Giunta regionale attuando quanto previsto dall’asse 6 del Por Fesr 2014-2020. Quest’asse intende dare attuazione all'Agenda urbana europea che riconosce alle città un ruolo centrale di snodo territoriale e prevede azioni di qualificazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di tutti i fattori che possono favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche della città, attraverso l'uso delle nuove tecnologie Ict.
Già in questa prima fase si avvia il recupero degli spazi destinati a ospitare i Laboratori aperti, cantieri di idee, contenitori culturali, luoghi attrezzati con soluzioni tecnologiche Ict che rappresentano in modo significativo l’identità urbana del capoluogo, favorendo la partecipazione dei cittadini per far nascere processi di qualificazione e di rivitalizzazione dei centri storici.
I 10 laboratori puntano a favorire lo sviluppo digitale delle città e dei servizi offerti, con la partecipazione attiva di cittadini, imprese, pubblica amministrazione, mondo della ricerca e terzo settore sui temi dell’accesso ai servizi, della mobilità e della formazione. In una seconda fase saranno assegnate le risorse per realizzare i progetti messi a punto dai laboratori aperti, altri 14 milioni coi quali si raggiungerà un investimento totale di circa 30 milioni di euro.
Gli interventi in dettaglio
Comune di Bologna: riqualificazione di spazi comprendenti Sala Borsa, Urban Center Bologna, Palazzo d'Accursio, Galleria Accursio, tutti destinati ad ospitare il Laboratorio aperto per l'immaginazione, collaborazione e innovazione civica. Contributo di 1,6 milioni di euro.
Comune di Ferrara: riqualificazione dell’ex Teatro Verdi destinato ad ospitare il Laboratorio aperto sul tema dello sviluppo della mobilità sostenibile e della cultura della bicicletta. Contributo di 1,6 milioni di euro.
Comune di Cesena: riqualificazione dell’edificio Casa Bufalini in cui sarà realizzato il Laboratorio aperto sui temi della cultura e creatività. Contributo di 1,6 milioni di euro.
Comune di Forlì: riqualificazione dell’ex Asilo infantile Santarelli destinato ad ospitare il Laboratorio aperto su cultural heritage e cittadinanza attiva. Contributo di 1,7 milioni di euro.
Comune di Modena: riqualificazione della ex centrale Aem destinata ad ospitare il Laboratorio aperto sui temi della cultura, dello spettacolo e della creatività. Contributo di 1,8 milioni di euro.
Comune di Parma: riqualificazione dei Chiostri del Correggio che ospiterà il Laboratorio aperto sulla cultura dell'eccellenza agroalimentare. Contributo di 1,6 milioni di euro.
Comune di Piacenza: riqualificazione della ex chiesa del Carmine destinata ad ospitare il Laboratorio aperto sulla mobilità e della logistica sostenibile. Contributo di 1,6 milioni di euro.
Comune di Ravenna: riqualificazione del Museo d’Arte di Ravenna destinato ad ospitare il Laboratorio aperto su turismo e cultura. Contributo di 1 milione e 536 mila euro.
Comune di Rimini: riqualificazione dell’ambito del Ponte di Tiberio destinato ad ospitare contemporaneamente l’ala moderna del Museo della città di Rimini e il Laboratorio aperto sui temi del turismo, del wellness attivo e qualità della vita. Contributo di 1,8 milioni di euro.
Comune di Reggio Emilia: riqualificazione dell’ex complesso benedettino dei Santi Pietro e Prospero denominato “Chiostri di San Pietro” destinato ad ospitare il “Laboratorio aperto” sui temi dell’innovazione sociale, creatività, partecipazione. Contributo di 1 milione e 750 mila euro.
I commenti
“I centri storici, cuore delle nostre comunità, la bellezza degli ambienti urbani e la cultura dell’innovazione rappresentano assi su cui investiamo per avere città sempre più accoglienti e promuovere crescita e sviluppo di qualità- sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini - puntando al recupero degli spazi attraverso una progettazione partecipata e basata su servizi ad alto tasso di innovazione tecnologica. Luoghi che una volta recuperati potranno creare nuove opportunità di occupazione e inclusione. E’ questo un altro tassello della politica industriale fatta di investimenti pubblici che abbiamo attuato da un anno a questa parte con il Patto per il lavoro - chiude Bonaccini- e che in dodici mesi ci ha visto attivare 1,1 miliardi di fondi europei, programmare l’utilizzo di 13,5 miliardi di fondi comunitari, statali e regionali sui 15 previsti al 2020 e di destinare un miliardo solo a opere pubbliche, rilanciando l’economia regionale e facendo crescere il numero degli occupati”.
“In linea con gli obiettivi dei fondi europei, prende corpo l’idea dei laboratori aperti - aggiunge l’assessora regionale alle Attività produttive, Palma Costi– spazi attrezzati con soluzioni Ict avanzate in grado di creare una cultura digitale dei cittadini e delle imprese per innescare processi di partecipazione sulle scelte strategiche della città. Con queste risorse si dà concretezza alla realizzazione di uno strumento fondamentale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dell’Emilia-Romagna e delle sue città”.282.64 KB)
- Delibera di Giunta regionale n.1089/2016 (282.64 KB)
Approvazione progetti selezionati dalle Autorità urbane