Il programma green dell’Emilia-Romagna
In linea con le politiche europee che chiedono di ampliare l’approccio green all’economia, la programmazione operativa Por Fesr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna include diversi interventi per la produzione e lo sviluppo dei territori in un’ottica green, per perseguire il raggiungimento delle strategie dell’Europa 2020 e per migliorare l’efficienza energetica e l’impiego delle risorse.
Per concretizzare il programma di governo del presidente della Regione Stefano Bonaccini, il 27 novembre si sono svolti i primi Stati generali della greenn economy; l’appuntamento che quest’anno ha voluto fissare lo stato di partenza e gli obiettivi da raggiungere su questo tema e che si propone come incontro annuale per seguire l’avanzamento dei programmi.
Imprese più competitive
L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane in cui la green economy è maggiormente sviluppata con oltre 2.251 imprese (il 10,3% dell’economia regionale) che nel triennio 2011-2013 hanno registrato una variazione del fatturato superiore di quasi il 4% rispetto alla variazione del fatturato del settore industriale della regione. Crescono anche le assunzioni nei green jobs, passate da oltre l’8% nel 2009 al 13,4% del totale delle assunzioni a livello regionale. In prospettiva, all’interno del bacino potenziale di 21 mila imprese, si stima che almeno 3 mila saranno coinvolte in percorsi di green economy entro il 2019.
Durante gli Stati generali è stato avviato il percorso di realizzazione del nuovo Piano energetico regionale (Per) che coinvolgerà i sindaci, impegnati a realizzare le azioni previste dai Paes (piano d’azione per l’energia sostenibile), le associazioni imprenditoriali e le imprese, le Università e gli enti di ricerca, i professionisti. Il Per è uno degli obiettivi della politica green regionale annunciati dall’assessore alle Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post sisma Palma Costi.
La green economy per la sua elevata componente innovativa consente anche alle aziende di piccole dimensioni di essere competitive. Marco Frey dell’istituto superiore Scuola Sant’Anna ha sottolineato come le imprese da 1 a 9 dipendenti che hanno investito nel green sono risultate più performanti rispetto a quelle da 10 a 50 dipendenti. Migliore anche la predisposizione all’export.
Federica Tarducci, Agenzia per la coesione territoriale, fa notare che nell’accordo di partenariato tra l’Italia e l’Ue, declinato poi nei singoli Por regionali, agli investimenti green sono dedicati complessivamente 4 miliardi di euro, altrettanti sono rivolti a investimenti non propriamente targati green, ma che potrebbero diventarlo.
Marco Frey, Istituto superiore Scuola Sant'Anna: Economia circolare ed ecoinnovazione