Coronavirus. Nuovo bando rivolto a imprese e laboratori di ricerca per progettare soluzioni innovative di sicurezza
ATTENZIONE - Approvate alcune rettifiche e integrazioni al bando. Tra le modifiche, non è richiesto alle imprese di allegare i preventivi alla presentazione della domanda
Soluzioni tecnologiche e organizzative in grado di ridurre i rischi di contaminazione e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, sia in ambito produttivo che nel settore dei servizi. Innovazioni per il distanziamento delle persone, per gestire sistemi di monitoraggio della sicurezza in ambienti aperti al pubblico, in particolare dove vi sia una significativa aggregazione di persone. Inoltre, per la sanificazione degli ambienti, la disponibilità di materiali già esistenti, o sperimentarne di nuovi, per realizzare dispositivi di protezione individuale o di riduzione del rischio di contaminazione attraverso il contatto con le superfici. Ma anche favorire la riconversione, anche parziale, di imprese verso la produzione di dispositivi di protezione individuale o comunque di prodotti e servizi volti alla gestione dell’emergenza, limitatamente alle attività di ricerca, sperimentazione ed eventuale certificazione dei prodotti.
Sono questi gli obiettivi che la Regione vuole raggiungere per supportare, assieme a imprese e ai laboratori di ricerca emiliano-romagnoli, la ripartenza in sicurezza del sistema economico e sociale dell’Emilia-Romagna dopo il lockdown causato dall’emergenza sanitaria. E per questo la Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha varato un provvedimento ad hoc. Si tratta del nuovo bando finanziato con 5 milioni di euro di Fondi europei Por Fesr che, come annunciato al tavolo del Patto per il lavoro dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, possa garantire in un arco di tempo limitato a 6 mesi progetti di ricerca e sviluppo per la sperimentazione di prodotti e servizi innovativi per contrastare l’epidemia. Soluzioni in grado di essere, quindi, rapidamente industrializzate e adottate su scala almeno regionale.
Il commento
Il bando in sintesi
Duplice la finalità del bando: da un lato contrastare la diffusione del contagio, prevenire focolai epidemici, migliorare la cura e l’assistenza ai pazienti, sia ospedalizzati che domiciliarizzati, potenziare laboratori di ricerca per analisi, test e certificazione di dispositivi medici e di protezione. Dall’altro, nella progressiva riapertura delle attività produttive, prevenire, ridurre e annullare il rischio di contaminazione nei luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali di dimensioni grandi e piccole, nei luoghi di fruizioni di servizi quali banche, Caf; nei luoghi di socializzazione e ricreazione quali alberghi teatri, musei, ristoranti, cinema e località turistiche, nelle attività sportive e ricreative, nelle attività scolastiche, delle Università, del sistema formativo ed educativo; nel sistema di trasporto per la mobilità pubblica e privata.
I progetti possono essere presentati dal 27 aprile al 30 giugno 2020. Il costo totale ammissibile per ogni progetto è di massimo 150 mila euro e non inferiore ai 10 mila euro. Il contributo regionale erogabile copre fino all’ l’80% del valore dell’investimento approvato, per un massimo di 120 mila euro. Al raggiungimento della soglia dei 5 milioni di euro di richiesta del contributo il bando verrà temporaneamente chiuso e potrà successivamente riaprire in seguito alla valutazione delle domande, coerentemente con le risorse non ancora concesse e impegnate o per risorse aggiuntive messe a disposizione.