Bio-materiali per la rigenerazione dei tessuti ossei metastatici

Avviato dall'Istituto romagnolo per lo studio dei tumori Irst Irccs il test del progetto Dinamica, finanziato dai Fondi europei

La medicina rigenerativa applicata al campo oncologico è uno degli ambiti di ricerca più promettenti, come conferma l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori - Irst Irccs. Grazie al riconoscimento del Laboratorio di Bioscienze Irst quale nodo della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, il Centro di Osteoncologia – Tumori Rari dell’Istituto Dino Amadori ha sviluppato con il contributo di 900mila euro dai Fondi europei - Por Fesr il progetto Dinamica, incentrato sulla produzione di bio-materiali medicati nanostrutturati per il trattamento e la rigenerazione del tessuto osseo metastatico.

Nel dettaglio il progetto, che coinvolge differenti centri di ricerca e sviluppo della Regione, ha l'obiettivo di validare dal punto di vista pre-clinico dispositivi innovativi ad elevata capacità rigenerativa che mimano strutture esistenti in natura – chiamati per questo bio-mimetici – a cui sono legati specifici farmaci antitumorali e ricostruttivi del tessuto sano. I dispositivi studiati dall'Irst, in particolare, sono abbinati a un farmaco a bersaglio osseo con intento rigenerativo.

Prossimi passi

I ricercatori dell’Irst hanno avviato i test dell’attività di questi bio-materiali in vitro su diversi modelli cellulari. I test saranno considerati di successo se si dimostrerà l’attività inibitoria verso le cellule tumorali e un’attività di rigenerazione tissutale sulle cellule di tipo osseo. Inoltre, i bio-materiali medicati dello studio Dinamica saranno testati anche su una casistica di campioni biologici umani di metastasi ossee, in modo da poter valutare la validità terapeutica. Oltre all’utilizzo di metodiche sofisticate di biologia cellulare e molecolare, saranno utilizzati modelli matematici detti in silico che aiuteranno i ricercatori a progettare meglio gli esperimenti e a predire la risposta ai farmaci.

Il contributo dei Fondi europei - Por Fesr è stato ottenuto grazie all’unione delle competenze di un consorzio emiliano-romagnolo che comprende ricercatori del Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola, del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale CIRI Scienze della Vita - SdV e Tecnologie per la Salute dell’Università di Bologna - Campus di Cesena, dell'Istituto Ortopedico Rizzoli IOR e dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici ISTEC-CNR di Faenza. Sono state coinvolte nel progetto le aziende GreenBone, Fin-Ceramica e Rigenerand.

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