La Silicon Valley guarda all'Emilia-Romagna
C’è un filo diretto tra l’ecosistema regionale dell’innovazione e la Silicon Valley. Lo dimostra il caso della società americana Ambarella, leader nella progettazione di sistemi di visione artificiale, che ha scelto di investire in Emilia-Romagna quando, nel 2015, ha acquisito VisLab, azienda spin-off dell’Università di Parma che ha sviluppato le supercar a guida autonoma. Un’innovazione nata in uno dei laboratori del Tecnopolo di Parma grazie a un programma di 3,1 milioni di euro, cofinanziato al 50% dal Por Fesr 2007-2013. A febbraio 2018 è stata inaugurata la nuova sede di VisLab nel campus universitario parmense: mille metri quadrati su tre livelli, con spazi dedicati a studenti e dottorandi. L'intervento, che rispetta criteri di sostenibilità ambientale, è stato realizzato con un finanziamento regionale di 1,5 milioni di euro.
Hanno partecipato alla visita nella sede californiana di Ambarella il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – insieme ai rappresentanti di Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, il corso di laurea internazionale sull’automotive, le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma - l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi e il professor Alberto Boggi, fondatore di VisLab, oggi VisLab-Ambarella.
I commenti
“Vogliamo creare opportunità con le realtà più avanzate e innovative al mondo, per i nostri territori, le nostre imprese, quelle consolidate e le nuove, soprattutto di giovani, rafforzando le condizioni per crescita e nuova occupazione, oltre a sviluppare collaborazioni con la Regione e il nostro sistema della ricerca, dei Tecnopoli e dell'alta formazione", ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
Fermi Wang, Ceo di Ambarella, ha ripercorso la storia dell’azienda, i vari step di sviluppo fino a raggiungere il core bussines sull'automotive, rimarcando l'importanza strategica di VisLab, start up che aveva esattamente le competenze che loro cercavano.
Bonaccini ha poi sottolineato il fatto che la scelta di un Gruppo come Albarella sia ricaduta sull’Emilia-Romagna, in particolare, in questo caso, sull’Università di Parma, una collaborazione che si può sviluppare ulteriormente, anche attraverso il ruolo della Regione stessa e la legge regionale sulla attrazione di investimenti, che ha già visto importanti soggetti stranieri come Eon, Philip Morris e IBM decidere di realizzare insediamenti produttivi in Emilia-Romagna. Anche grazie a un’azione di sistema ben rappresentata dalla composizione della delegazione – Regione, atenei, imprese -, “attori che collaborano per obiettivi comuni, sviluppo e ricerca, per una sfida che si vince attraverso l’innovazione”.