Banda ultra larga, partono i cantieri in 7 Comuni
Sono in totale 10 i cantieri aperti nel territorio regionale per l'abilitazione alla banda ultra larga. Si tratta di un intervento pubblico nelle cosiddette aree bianche dove non sarebbero arrivati operatori privati, in quanto considerate non redditizie. Fra queste, le zone produttive da abilitare sono state individuate grazie alle segnalazioni pervenute dai Comuni tramite la manifestazione d'interesse Por Fesr 2014-2020.
I territori interessati dai primi lavori sono i Comuni reggiani di Ventasso, Carpineti, Casina, Rio Saliceto, Toano, Vetto e Villa Minozzo. Tutti gli altri seguiranno a partire dall’autunno prossimo, come previsto dal Piano banda ultra larga dell'Emilia-Romagna. L'obiettivo è di estendere entro il 2020 la connessione internet ultra veloce in tutte le case, imprese, scuole della regione e nell'intera pubblica amministrazione regionale.
Si concretizza così la rivoluzione digitale che garantirà servizi di connettività ad almeno 30 Megabit per secondo e nella maggior parte dei casi ad oltre 100 Mbps, superando così gli obiettivi dell'Agenda digitale europea. Gli investimenti complessivi per questi lavori ammontano a 255 milioni di euro, di cui 180 milioni di fondi dello Stato per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e 75 milioni di fondi regionali derivati dalla programmazione europea: 26 milioni di euro di fondi Fesr e 49 milioni di fondi Feasr.
Con questo progetto saranno eliminate le differenze territoriali (tra montagna e pianura, centro e periferia, nuove urbanizzazioni e vecchi quartieri) e contemporaneamente si raggiungerà l'obiettivo di aprire un mercato neutrale e paritario tra fornitori di servizi di connettività, dotando il territorio stesso della necessaria infrastruttura digitale.
I commenti
“Quanto avevamo immaginato e indicato come obiettivo nell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna a inizio mandato sta trovando attuazione”, ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto insieme all’assessore regionale alle Infrastrutture e Agenda Digitale, Raffaele Donini. "Nei prossimi 3-4 anni l’Emilia-Romagna avrà un potenziale vantaggio competitivo rappresentato dall’infrastruttura pubblica di rete a banda ultra larga, qualcosa che oggi non c’è in Italia e non c’è in buona parte d’Europa”, aggiunge Bonaccini. “Si tratta di un’opportunità che il sistema produttivo, sociale ed educativo deve cogliere, con la quale mettiamo in campo un altro tassello fondamentale per attrarre in Emilia-Romagna investimenti e talenti, sviluppare business e trasformare filiere e produzioni in una nuova chiave tecnologica”.
“L’intervento nei Comuni è particolarmente rilevante sia dal punto di vista delle risorse sia come ricaduta in termini di estensione territoriale dei cantieri (saranno interessati praticamente tutti i comuni della regione) e di forza lavoro impiegata nei quattro anni. Si stimano infatti almeno 500 posti di lavoro l’anno”, spiega Donini. “Siamo di fronte ad una ‘rivoluzione digitale’ che parte dalle infrastrutture ma che può essere colta da subito come una trasformazione culturale: una sorta di ‘patto per il digitale’ che mette insieme tutti i soggetti che operano nel territorio: istituzioni pubbliche, rappresentanze e soggetti privati. Lo stesso intervento nelle aree bianche - chiude l’assessore - è stato studiato mettendo in sinergia competenze ed infrastrutture esistenti sul territorio e realizzate in questi anni da Lepida spa, che si conferma come un asset strategico per il territorio regionale”.
Aggiornamenti sui singoli interventi e sui tempi di realizzazione in ciascun Comune