Via al nuovo bando per la promozione degli investimenti in Emilia-Romagna
Creare buona occupazione, aumentare la competitività delle filiere e dell’intero sistema produttivo dell’Emilia-Romagna rafforzandone la capacità innovativa, generando ricadute positive sul territorio. Realizzare investimenti che, oltre a generare nuovi posti di lavoro, comprendano prioritariamente attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Il tutto per crescere e condividere avanzamenti tecnologici nel sistema produttivo regionale, in particolare nelle filiere. Attivare anche dinamiche di sviluppo economico territoriale in aree della regione caratterizzate da maggiori difficoltà strutturali.
Sono gli obiettivi del nuovo bando per attrarre investimenti in Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta. Con uno stanziamento di 20 milioni di euro per il biennio 2022-2023, che potrebbero essere aumentati se i progetti industriali che arriveranno lo richiedessero. La Giunta conferma così l’utilizzo di uno strumento operativo a supporto alle imprese che vogliano insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna. E l’incremento occupazionale è un requisito fondamentale per accedere ai contributi: i singoli programmi di investimento dovranno prevedere l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di almeno venti nuovi addetti. Incrementi maggiori consentiranno l’attribuzione di premialità.
Si tratta della quinta misura in attuazione della Legge regionale 14 del 2014 sulla Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna, che ha già visto 49 imprese puntare sulla regione, tra cui grandi gruppi internazionali leader in ricerca e innovazione. Dal 2016 a oggi i contributi regionali ammontano a 90 milioni di euro e hanno mobilitato investimenti per oltre 246 milioni di euro, creando migliaia di nuovi posti di lavoro stabili e di qualità.
Il bando
I progetti dovranno essere presentati esclusivamente sulla piattaforma informatica Sfinge 2020 a partire dal 15 luglio 2021 fino al 15 ottobre 2021: la valutazione e le graduatorie saranno approvate entro il prossimo dicembre. Il bando di selezione dei programmi di investimento prevede che i progetti approvati siano coerenti con il Programmi operativi regionali 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo.
Le proposte di investimento devono avere un'alta rilevanza strategica e un elevato impatto occupazionale. Attraverso la sottoscrizione di Accordi di insediamento e sviluppo siglati con la Regione, sono comprese in via prioritaria attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale per implementare avanzamenti tecnologici di interesse per le filiere produttive regionali. Con la firma degli accordi di insediamento regionali, le imprese e i Gruppi in arrivo potranno contare su procedure e percorsi definiti e semplificati, legati agli effettivi stati di avanzamento del progetto, d’intesa con gli enti locali interessati. Le risorse, 20 milioni di euro di cui 5 per il 2022 e 15 per il 2023, saranno disponibili per investimenti che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre del 2023.
Art-Er, l’Agenzia di sviluppo regionale è il punto di contatto per gli imprenditori e fornirà assistenza tecnica alla Regione nelle varie fasi di selezione e valutazione dell’investimento proposto e per le attività a esso correlate.
I commenti
“Cresce sempre di più l’interesse a investire in Emilia-Romagna, per l’ecosistema regionale di saperi e innovazione che qui si trova e che abbiamo sviluppato in questi anni - affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla - Vogliamo continuare a creare le migliori condizioni per far crescere le imprese insediate in Emilia-Romagna e farne arrivare altre, sulla base però di progetti industriali seri e innovativi, sostenibili e che portino lavoro di qualità. Puntiamo soprattutto sui settori ad alto valore aggiunto, che prevedano investimenti in ricerca e sviluppo, in collegamento con la rete regionale dei Tecnopoli, coinvolgendo i nostri atenei e il mondo produttivo, nella Data Valley emiliano-romagnola. L’obiettivo è attrarre risorse e far crescere idee, in particolare in settori tecnologicamente avanzati che vadano a integrare le grandi capacità professionali, di ricerca e innovazione che le nostre aziende e il mondo del lavoro sono in grado di esprimere”.
“L’attrattività complessiva del nostro sistema- sottolineano Bonaccini e Colla- nella cornice del Patto per il Lavoro e per il Clima, poggia infatti non sul solo incentivo ma sul collegamento e l’interazione di tutto l’ecosistema economico, istituzionale, sociale e dei saperi. In questo modo si consolida la competitività dell’Emilia-Romagna, qualificando la rete di filiera e rafforzando tutto il sistema delle piccole e medie imprese, e si creano nuovi posti di lavoro, qualificati e stabili. Una carta in più per favorire la ripartenza del nostro territorio”.