Con i Fondi europei più innovazione nell'agroalimentare
Nel corso del convegno regionale di venerdì 1 marzo 2019 a Bologna dedicato a innovazione e ricerca del sistema agroalimentare, sono stati illustrati alcuni esempi dei 441 progetti di ricerca in tale ambito cofinanziati dai Fondi europei, per i quali la Regione ha stanziato 107,4 milioni di euro, generando investimenti per 176 milioni. Sono tre i principali ambiti di intervento: 179 progetti Por Fesr 2014-2020 realizzati grazie alle azioni per ricerca e innovazione, a cui si aggiungono i progetti dei Goi - gruppi operativi sull’innovazione e i progetti di filiera del Piano di sviluppo rurale Psr 2014-2020. Ampio il raggio d'azione di questi interventi: agricoltura sostenibile e di precisione, tecnologie per la sicurezza, qualità e salute dei consumatori, valorizzazione dei sottoprodotti.
I progetti cofinanziati dal Por Fesr
Durante il convegno e il talk show del giorno successivo, sono stati proiettati gli spot video candidati al concorso Io investo QUI 2018 relativi ai progetti di ricerca e innovazione in campo agroalimentare cofinanziati dal Por Fesr:
- MO.RE Farming, il drone intelligente per un agricoltura più sostenibile
- Valoribio, le mosche soldato per l'economia circolare
- Smart Wheat, frumento utile a prevenire la celiachia
- Parent, il Parmigiano Reggiano iposodico
I commenti
“Stiamo parlando di un settore chiave per l’economia emiliano-romagnola" - ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, aprendo l’incontro. "Un settore che raccoglie quasi 28 mila imprese e che nel 2017 ha registrato un aumento dell’occupazione del 5%. Abbiamo messo l’innovazione e la ricerca al primo posto, destinando investimenti mirati a un comparto che da sempre vede l’Emilia-Romagna al vertice per qualità produttiva. Un impegno- ha proseguito- realizzato per mantenere il grado di competitività e favorire politiche di valorizzazione della forza lavoro qualificata. Ricerca industriale, trasferimento tecnologico e innovazione rappresentano elementi indispensabili per rafforzare l’intera filiera e il suo posizionamento internazionale raggiungendo alti standard qualitativi di sicurezza dei prodotti. A tutto ciò si aggiungono le tecnologie digitali- ha concluso- che trasformano l’approccio stesso alla tracciabilità, in grado di creare valore lungo tutta la filiera”.
“L’Emilia-Romagna va considerata come un vero e proprio ecosistema dell’innovazione fatto non solo di incentivi per progetti di ricerca, ma di azioni che coinvolgono l’intero sistema regionale, per moltiplicare le opportunità e potenziare le infrastrutture di ricerca - ha commentato Palma Costi, Assessore regionale alle Attività produttive. "Con il Programma del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 abbiamo finanziato 179 progetti che per la sola ricerca e innovazione hanno prodotto un volume di investimenti pari a quasi 52 milioni di euro e hanno occupato 400 nuovi ricercatori, contribuendo ad accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie e migliorare le relazioni di rete del sistema. A questi - ha spiegato l'assessore - si aggiungono i fondi della legge 14/2014, gli accordi per l’innovazione con il ministero con lo Sviluppo economico, i fondi per l’internazionalizzazione tutti volti a rafforzare l’intera filiera e il suo posizionamento internazionale, rendendola capace di conciliare tradizione e innovazione, raggiungendo alti standard qualitativi di sicurezza dei prodotti". Le componenti di ricerca industriale che caratterizzano il sistema agroalimentare regionale sono caratterizzate sempre più dal tema della sostenibilità delle produzioni agroalimentari abbinata a soluzioni tecnologiche efficaci a garantire una maggiore sostenibilità economica e ambientale che attraversi l’intero ciclo produttivo. Questo in una logica continua di miglioramento e garanzia della qualità e di valorizzazione delle produzioni alimentari verso consumatori sempre più esigenti. I temi quindi della tracciabilità, certificazione, valori nutrizionali- ha concluso Costi- si coniugano in un sistema dove il coinvolgimento e sensibilizzazione del mondo agricolo e della trasformazione alimentare sono sempre più funzionali al miglioramento della qualità del cibo e della sua sicurezza”.