Professionisti, nuovo bando per l'innovazione digitale

A disposizione 2 milioni di euro per le attività libero professionali. Domande dal 22 maggio al 26 giugno 2018.

I liberi professionisti dell’Emilia-Romagna hanno nuovamente l’opportunità di beneficiare del sostegno regionale, tramite i Fondi europei-Por Fesr 2014-2020, per aumentare la propria competitività attraverso una maggiore digitalizzazione dei loro servizi. Ammontano a 2 milioni di euro le risorse stanziate dal bando per l’innovazione delle attività libero professionali, le cui domande sono aperte dal 22 maggio al 26 giugno 2018, salvo chiusura anticipata al raggiungimento delle 200 richieste. Possono partecipare al bando sia i liberi professionisti iscritti a ordini o collegi professionali, sia i non iscritti ad alcun ordine, titolari di partita Iva, in forma singola o associata. Potranno essere ammessi progetti da realizzare entro il 2018, con dimensione minima di investimento pari a 15.000 euro. L’importo massimo del contributo concedibile per ciascun progetto non potrà eccedere la somma complessiva di 25.000 euro.

Cosa finanzia il bando

Gli interventi sostenuti dal bando riguardano l’innovazione tecnologica, il riposizionamento strategico sul mercato e nel caso di forme aggregate la promozione di azioni di marketing e di internazionalizzazione. Sono ammesse spese per acquisto di attrezzature e infrastrutture digitali: siti web, miglioramento della connettività di rete, digitalizzazione e dematerializzazione dell’attività, sicurezza informatica, fatturazione elettronica, cloud computing. Gli investimenti possono riguardare anche l’acquisizione di brevetti, licenze software e consulenze specializzate per la gestione delle applicazioni Ict e studi di fattibilità per aggregazioni professionali fino al 30% del totale, compresi i costi relativi ai manager di rete. Ammesse infine spese accessorie di carattere edilizio strettamente connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali, nel limite massimo di 5.000 euro. Il bando eroga contributi a fondo perduto per il 40% dell’investimento ammissibile, che arriva al 45% in caso di incremento occupazionale, rilevante componente femminile o giovanile, rating di legalità, sede localizzata in area montana oppure nelle aree svantaggiate indicate dal bando (107.3.C.).

Il commento

“Le libere professioni danno un contributo fondamentale alla competitività del tessuto economico regionale – commenta Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive – Per questo anche nel 2018 prosegue il sostegno della Regione a questa categoria, che l’Unione europea ha equiparato alle piccole e medie imprese e che va sostenuta in un percorso di crescita improntato all’innovazione costante, intesa come leva di maggiore competitività e crescita occupazionale”.

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ultima modifica 2022-09-08T17:01:12+01:00
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