Emilia-Romagna terra di start up, i motori dell’innovazione
Ben 680 start up in Emilia-Romagna, l’11,7% del totale nazionale (5.803 imprese): con questi dati il territorio emiliano-romagnolo si conferma, anche nel primo semestre 2016, seconda in Italia per numero di start up innovative iscritte alla sezione speciale del registro imprese.
Bologna (169) è la prima provincia, seguita da Modena (137), Reggio Emilia (75), Parma (66), Rimini (53), Ravenna (52), Forlì-Cesena (49), Ferrara (40), Piacenza (39).
A R2B, il salone internazionale della ricerca industriale e dell’innovazione svoltosi a Bologna il 9 e 10 giugno scorsi, è stato presentato Il meglio delle start up emiliano romagnole nella sezione speciale Start2B.
Le 40 start up selezionate propongono innovazioni rivolte a tutti i settori produttivi, dal biomedicale alla meccanica, dalle imprese del packaging a quelle della nautica.
Tra queste dispositivi medici per la protezione cerebrale nel trattamento di ictus, social network per la gestione dei condomini, app dedicate al turismo e alla cultura con riconoscimento fotografico dei monumenti, brevetti innovativi che sfruttano il grafene per packaging ad alte prestazioni, sistemi che aumentano l’efficienza energetica delle produzioni industriali, sistemi laser di ultima generazione per le aziende metalmeccaniche, applicazioni per migliorare la didattica.
Le opportunità del Por Fesr per le start up innovative
Alle startup innovative la Regione Emilia-Romagna, grazie alla programmazione Por Fesr 2014-2020, dedica un bando, aperto fino al 30 settembre 2016, con una dotazione finanziaria di 6.028.065 euro e che si rivolge alle piccole e micro imprese regolarmente costituite come società di capitali, incluse Srl, uninominali, consorzi, società consortili, cooperative.
Il bando punta a favorire la nascita e la crescita di start up in grado di generare nuove nicchie di mercato attraverso prodotti, servizi e sistemi di produzione a elevato contenuto innovativo per creare nuove opportunità professionali nei settori individuati come prioritari dalla S3, la Strategia regionale di specializzazione intelligente: agroalimentare, edilizia e costruzioni, meccatronica e motoristica, industria della salute e del benessere, industrie culturali e creative, innovazione nei servizi.
Il presidio Aster in Silicon Valley
Inoltre, R2B è stato anche occasione per presentare alcuni esempi di start up di successo che hanno potuto fare esperienze in Silicon Valley. La Regione Emilia-Romagna, attraverso Aster, ha un presidio attivo in Silicon Valley per sostenere l’internazionalizzazione e lo sviluppo di start up innovative della regione. In particolare, attraverso bandi pubblici, ha offerto borse di studio per periodi formativi negli Stati Uniti.