Tecnopolo di Ozzano, nuovi spazi per i laboratori

Ricerca medica sempre più all’avanguardia grazie all’ampliamento della struttura del bolognese intitolata al Premio Nobel Rita Levi Montalcini

Nuovi laboratori e strumentazioni all’avanguardia vanno a potenziare l’attività del Tecnopolo di Ozzano Emilia (BO), dedicato alla ricerca in campo biomedico sulle patologie neurologiche. Ai 550 metri quadri già esistenti se ne aggiungono altri 200, nuovi spazi dove i ricercatori potranno focalizzarsi in modo particolare sulle malattie neurodegenerative, come Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla.

Inaugurato nel 2016 e gestito dalla Fondazione Iret, il Tecnopolo Rita Levi Montalcini fa parte della Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, nata grazie ai Fondi europei Por Fesr 2007-2013 e sostenuta anche dall'attuale programmazione nell’ambito dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione.

L’inaugurazione dei nuovi spazi del Tecnopolo di Ozzano, avvenuta martedì 14 gennaio 2020, è stata anche l’occasione per conoscere da vicino l’attività di ricerca che lo caratterizza. In questa struttura i ricercatori hanno a disposizione le tecnologie più recenti, da un’avanzata postazione dello studio del comportamento spontaneo-cognitivo e sensitivo-motorio a strumenti di amplificazione e quantificazione del DNA, fino a sofisticati microscopi che, grazie ai raggi laser, permettono di studiare le cellule vive con un’eccezionale risoluzione, arrivando al cuore delle molecole. Tecnologie che sono state inoltre ottimizzate per lo sviluppo di terapie innovative, anche al servizio della ricerca industriale.

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