Il contributo dei Fondi europei per i liberi professionisti

Per rafforzare le competenze Ict delle libere professioni destinati 8 milioni di euro dal Por Fesr 2014-2020

E’ stata presentato il 5 marzo 2019 a Bologna il rapporto di Ervet su occupazione indipendente e liberi professionisti. Un settore importante dell’economia regionale, tanto che al termine del incontro, presieduto dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è stato firmato un Protocollo d’intesa per una prima sperimentazione di servizi di supporto al lavoro autonomo in Emilia-Romagna. In termini di sostegno concreto a questa categoria, nel biennio 2017-2018 sono stati destinati più di 8 milioni di euro di fondi europei nell’ambito delle azioni Por Fesr per la competitività e attrattività del sistema produttivo. Risorse destinate a rafforzare le competenze Ict e tecniche, che hanno generato investimenti complessivi per oltre 20 milioni di euro.

I dati del rapporto

Dalla ricerca emerge che in Emilia-Romagna sono circa 110mila i liberi professionisti attivi. Due su tre hanno un titolo di laurea o post-laurea, circa il 70% è iscritto ad un Ordine professionale, quasi 4 su 10 sono donne e il 18% sono anche datori di lavoro, ha cioè dei dipendenti. Gli occupati liberi professionisti, con un aumento del 15% nel 2017, sono cresciuti dal 2008 più di tutte le altre tipologie lavorative (dipendenti e indipendenti) di pari passo alla consistente crescita del settore dei servizi alle imprese. La metà di loro (49%) lavora nelle attività immobiliari, dei servizi alle imprese nonché attività professionali e imprenditoriali tra cui sono comprese attività legali, amministrative, gestionali, professioni tecniche e di tipo scientifico.

I commenti

“I professionisti sono interlocutori strategici- ha affermato il presidente Bonaccini- per le loro competenze, nella gran parte dei casi riconosciute dall’appartenenza a un Ordine professionale, e la loro conoscenza delle aziende e del territorio, ma soprattutto per il ruolo che rivestono nei processi di crescita e trasformazione dell’economia regionale e delle sue imprese. Un ruolo che abbiamo voluto riconoscere e sottolineare sia con la legge regionale sull’attrazione di investimenti in Emilia-Romagna (14/2014) sia con il Patto per il Lavoro, al quale hanno aderito nelle settimane scorse. Una sfida che rafforziamo con il Comitato consultivo delle professioni che sta nascendo, organismo chiamato a censire e condividere opportunità specifiche rispondenti alle reali esigenze dei professionisti, come il recepimento della direttiva europea che allarga ai professionisti stessi la platea dei destinatari dei Fondi strutturali”.
“Vogliamo che i professionisti emiliano-romagnoli - commenta l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- siano sempre più parte attiva del sistema, per questo abbiamo ritenuto indispensabile avviare il progetto Osservatorio delle professioni regionale, tra le poche esperienze simili in Italia, proprio per capire meglio dove e come poter agire anche attraverso il sostegno di progetti di rete. Vogliamo inoltre porre attenzione all’ingresso dei giovani e delle donne, alla creazione di valore negoziabile degli studi professionali che si muovono su un mercato sempre più competitivo, alla diffusione della cultura d’impresa e professionale anche con strumenti specifici”.

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